Dal 10 al 21 luglio 2013 il centro fieristico catanese “Le Ciminiere” ha ospitato la mostra “1943: sbarco in Sicilia”, al suo interno una serie di esposizioni e attività culturali per commemorare i 70 anni dello sbarco dell’esercito anglo-americano in Sicilia. Tra le numerose attrattive presenti, una mostra di modellismo storico e numerosi mezzi e pezzi d’artiglieria, divise e documenti di ogni tipo provenienti dal Museo Storico dello Sbarco in Sicilia – 1943 che ha sede nella medesima struttura.
Una delle curiosità che ha maggiormente suscitato il nostro interesse è stato il diorama della stazione ferroviaria di Noto Marina, lungo la ferrovia che collegava la città di Noto a quella di Pachino, fino al 1985. Infatti nella sala dal titolo “Memorial operazione Husky” si poteva visitare una riproduzione della stazione balneare di Noto. La riproduzione, molto fedele nei particolari, è stata realizzata da Fabio NUZZACI e Michele MARLETTA che raffigura in perfetta scala 1:87 il piano del ferro della stazione di Noto Marina posta sulla (dismessa) linea ferrata Noto – Pachino chiamata “ferrovia del vino”.
Gli autori hanno realizzato una reale scena della vita ferroviaria di questa stazioncina a ridosso della costa netina. Il plastico contiene tanti piccoli dettagli che il visitatore apprezza con gusto per la dedizione dei particolari (muretti a secco, pali della dirigenza unica, la vegetazione, il forno, l’arare i campi, i selciati di attraversamento). Sono presenti nel diorama il Fabbricato Viaggiatori, i bagni, il magazzino merci, un convoglio fermo al binario 1 con titolare la vaporiera 740 244 al traino di due carrozze: una postale e una passeggeri. In un binario di ricovero sono stati opportunamente inseriti due vagoni: uno di questi è un pianale che trasporta una jeep e pezzi di artiglieria delle Forze Alleate. Ed è proprio questo l’aspetto che gli autori hanno voluto marcare: la valenza militare della ferrovia che dal 10 luglio 1943 passò al comando delle forze Armate della Coalizione diventando una ferrovia militare. In tutte le stazioni della linea, ricordiamo in particolare San Lorenzo lo Vecchio e Marzamemi, furono allocati decine di convogli pianali trasportanti pezzi di artiglieria pesante e inoltre la manutenzione dell’armamento fu curata personalmente dal Genio delle forze armate americane.
Emerico AMARI
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