RANDAZZO – In questi ultimi giorni si è tornato nuovamente a parlare della dismessa linea ferroviaria Alcantara – Randazzo: se non fossero proprio le società delle FS Italiane a sostenere quanto avevamo anticipato nei giorni scorsi (vedi notizia del 02/05/2016), ci verrebbe da pensare che si tratta dell’ennesimo proclama periodico privo di reali intenzioni; giova ricordare che l’Associazione Ferrovie Siciliane sin dal 2011 in più occasioni è intervenuta per tutelare l’infrastruttura.
Per vedere da vicino cosa realmente sta accadendo lungo questa ferrovia che ha visto transitare l’ultimo treno nel 1996, sabato 14/05/2016 abbiamo nuovamente percorso i 37 chilometri della linea; partendo dalla stazione di Alcantara, diramazione ubicata lungo la linea Messina – Catania e stazione iniziale del tronco al km 0+000 (foto 1), siamo arrivati in quota fino a raggiungere la stazione di Randazzo al km 37+040, termine di questa splendida linea (foto 19 | 20).
Durante l’ispezione non abbiamo notato sostanziali cambiamenti dal quadro generale di degrado e di abbandono. Uniche eccezioni, le stazioni di Gaggi al km 5+660 (foto 3 | 4) e Moio Alcantara – Malvagna al km 26+656 (foto 16 | 17), le sole meglio tenute, probabilmente perché in concessione. Per il resto abbiamo constatato che recentemente sono stati nuovamente ripuliti alcune decine di metri di linea ad Alcantara nei pressi del sottopasso con l’autostrada A18 (foto 2), un breve tratto a Trappitello tra i passaggi a livello situati al km 1+349 e km 2+118, mentre alla fermata Gole Alcantara i rovi sono stati rimossi nella parte esterna del fabbricato e nel binario antistante la fermata (foto 10 | 11). La pulizia è stata effettuata senza l’intervento di carrelli ferroviari atti allo scopo.
Lungo il resto della linea, l’abbandono, il degrado e l’abusivismo continuano a essere una costante, testimonianza evidente e innegabile che dalla chiusura della ferrovia gli amministratori e dirigenti non hanno minimamente tutelato questo nostro patrimonio, costato parecchie decine di miliardi di soldi pubblici. Le condizioni estreme di questo scempio sono visibili nella stazione di Graniti al km 7+663 dove il suo fabbricato viaggiatori è utilizzato per il ricovero delle pecore di ignoti pastori (foto 5 | 6), passando dalla stazione di Francavilla di Sicilia al km 17+544 ( foto 12 | 13) dove nel suo magazzino merci sono ospitate decine di galline e maiali (gioverebbe sapere se gli obblighi di legge igienico-sanitari relativi all’allevamento di questi animali siano rispettati), per finire alla stazione di Castiglione di Sicilia al km 22+137, con il suo fabbricato viaggiatori devastato da cui sono stati asportati tutti gli infissi e perfino le piastrelle della pavimentazione interna (foto 14 | 15).
L’Associazione Ferrovie Siciliane è da sempre favorevole e impegnata nel sostenere la riapertura della ferrovia Alcantara – Randazzo, non solo per finalità turistiche: ipotizzando i necessari interventi di manutenzione straordinaria necessari per la riattivazione e la messa in esercizio della linea, questa potrebbe essere fruibile dai treni d’epoca del progetto Binari senza tempo già tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017 inizialmente nei suo primi 11 chilometri fino alla fermata Gole Alcantara. L’attivazione della restante linea richiederà un intervento più esteso, e dovrà essere pianificato con una maggiore collaborazione da parte degli enti locali e dei comuni della valle.[spacer height=”20px”]
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