GELA – Nei giorni scorsi siamo tornati tra Caltagirone e Gela, per vedere in che stato si trova questo lungo tratto della ferrovia Catania – Caltagirone – Gela, chiuso dall’8/05/2011 dopo il crollo del ponte in contrada Piano Carbone a Caltagirone. Nelle precedenti occasioni lo avevamo fatto per manifestare e chiedere la riapertura della linea.
Nei 45 chilometri di ferrovia che dividono Caltagirone da Gela, tra gallerie, ponti demoliti e altri ingabbiati per la sicurezza stradale, abbiamo constatato che il punto più preoccupante, ma non solo, è presso la stazione di Priolo Sottano (km 349+199), insieme ad un ampio tratto di linea sia in direzione Caltagirone sia verso Gela.
Proprio in questo tratto di ferrovia i “soliti ignoti” hanno depredato indiscriminatamente la tratta ferroviaria, asportando ogni tipo di materiale ferroso, e riuscendo a portare via oltre 3 chilometri di rotaie: se consideriamo che l’armamento usato pesa 60 kg al metro, e che le sezioni di rotaia sono saldate, ci si rende conto dell’impresa eccezionale del trafugamento (si tratta infatti di non meno di 300 tonnellate di acciaio).
Purtroppo chi compie questi furti, oltre a creare un gravissimo danno economico, che si dovrà sommare ai costi per il ripristino della linea (sempre che ci siano i fondi e la volontà per riattivarla), non comprende che il danno maggiore lo reca all’intero territorio e dunque a tutti quei cittadini che vivono nei Comuni in cui la ferrovia Caltagirone – Gela si snoda. Di seguito una serie di foto realizzate lo scorso 11/03/2017 dal nostro amico Sergio Bertolino.
In copertina quel che rimane della linea a Priolo Sottano. In galleria altre immagini
Gela, 11 marzo 2017 | Foto, Sergio Bertolino
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