CATANIA – In occasione della cerimonia di inaugurazione delle due nuove fermate di Catania Ognina e Catania Europa, avvenuta il 24/07/2017 alla presenza del Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Graziano Delrio, non ci è sfuggita una novità rispetto al passato: al binario 1 della stazione ferroviaria di Catania Centrale è stato effettuato un restauro posticcio alla vecchia vaporiera a scartamento ridotto R370 012.
In meno di una settimana, utilizzando soluzioni a nostro parere discutibili, si è proceduto ad un veloce restauro estetico per rendere il rotabile presentabile agli occhi delle autorità e dei media che avrebbero presenziato alla cerimonia inaugurale delle nuove stazioni della metropolitana etnea. Coperti simboli e sigle identificative della vecchia vaporiera.
La nostra Associazione si era già interessata di questa locomotiva monumentata che da anni viene utilizzata come pattumiera e latrina: esposta agli agenti atmosferici e all’azione della salsedine (la stazione di Catania Centrale, giova ricordarlo, si affaccia sul mare), la locomotiva è ormai da troppo tempo in uno stato di profondo degrado.
Diverse le segnalazioni che in questi anni abbiamo presentato per mostrarla al meglio: le più datate hanno sempre trovato riscontro; una delle ultime attività che abbiamo effettuato è avvenuta direttamente in stazione, evitando che l’unica targa originaria rimasta alla vaporiera venisse rubata dai soliti ignoti (vedi notizia del 04/12/2014). La targa, tutelata per mano della nostra Associazione e conservata presso la stazione etnea, oggi è visibile sulla fiancata sinistra, opposta a quella d’origine.
Pur apprezzando l’attenzione che in questa circostanza è stata rivolta alla vecchia vaporiera siciliana, crediamo che per conservare al meglio il nostro patrimonio industriale ferroviario siano necessari lavori diversi da quelli che prevedono l’utilizzo di resine per tappare i buchi e strati di vernice per coprire la ruggine, interventi frettolosi che rendono potenzialmente più difficili, oltre che ingenti, i lavori per un suo futuro restauro.
Noi continuiamo a vigilare sui beni ferroviari presenti in Sicilia, e le novità non mancano, in particolare nella nostra Messina, però, nel frattempo, ci auguriamo che tra le varie parti interessate arrivi una fattiva collaborazione. Vedremo.
In anteprima la R370 “restaurata”
Catania, 24 luglio 2017 | Foto, Giovanni Russo
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