PALERMO – Lo scorso 28/10, venti giorni dopo la riapertura del Passante Ferroviario di Palermo, abbiamo voluto testare il servizio percorrendo l’intera tratta dalla stazione di Palermo Centrale a Punta Raisi. Per il nostro viaggio scegliamo di prendere il treno R21313, in ora di “morbida”, già pronto al binario 10 di Palermo Centrale. Troviamo ad attenderci uno dei nuovi e capienti ETR425 Jazz (foto) con a bordo poche decine di viaggiatori. Preliminarmente diciamo subito che la giornata è ventosa, uggiosa e molti voli programmati sull’aeroporto Falcone-Borsellino sono stati cancellati.
Partenza puntuale alle 10.05 ed arrivo in una Palermo Guadagna semivuota alle 10.08. Sarebbe interessante capire come si presenta la fermata in altri orari, ma l’impressione è che si tratti di una delle fermate urbane meno frequentate del Passante, e ciò, nel bel mezzo di un quartiere popolare, ci fa riflettere.
Alle 10.11 siamo a Vespri e le cose vanno un pò meglio, con uno scambio, soprattutto in salita, più consistente. Notiamo che vengono effettuati rilievi e si lavora al binario dispari: un binario che dovrebbe essere attivato con l’inizio dell’orario invernale, a dicembre, per la tratta che stiamo percorrendo, fino ad Orleans. Stazione nella quale arriviamo alle 10.14.
L’affluenza come di consueto è ottima, in questa fermata fondamentale sia per la presenza dell’università che per la vicinanza con il Palazzo dei Normanni; le sue attrazioni turistiche e la sede della Regione. L’incrocio con il treno proveniente da Punta Raisi ci prende qualche minuto, tant’è che ripartiamo con un po’ di ritardo rispetto all’orario programmato.
Ad ogni modo arriviamo in orario a Palermo Lolli, alle ore 10.19; miracoli della “traccia larga”, assolutamente opportuna in una tratta ancora a binario unico. Molti passeggeri scendono, non altrettanti salgono: dinamiche tipiche della forte attrattività dell’area di influenza di questa fermata, che rimane, ad oggi, insieme ad Orleans, una delle più vicine al centro storico della città. Peraltro, è anche la più profonda tra le fermate sotterranee in esercizio e, a nostro avviso, dalle linee architettoniche più pregevoli.
Si riparte subito e alle 10.22 siamo al binario 2 di Palermo Notarbartolo; in questo caso siamo notevolmente in anticipo, di ben 4 minuti! Ma, occorre tener conto, oltre ai motivi sopra ricordati, che qui la fermata è prolungata per favorire l’interscambio con i treni provenienti da Giachery. Sul treno scendono e salgono quasi lo stesso numero di viaggiatori, per un totale, in numero, intorno alla trentina. Da Palermo Notarbartolo si riparte alle 10.30, con il treno pieno a metà. Dai finestrini possiamo notare i lavori in corso sul piazzale, dove si sta smontando il cantiere per la galleria dispari, ormai completata, e da riattivare entro il 2019.
Il percorso avviene lungo la già esistente galleria di linea, riqualificata e futura pari. Dal finestrino si intravede la banchina della stazione Belgio-De Gasperi, della quale al momento, viene utilizzata soltanto la scala di emergenza, come ausilio di sicurezza per la galleria che, in tutto, è lunga circa 3 km. Da questo punto il treno percorre una galleria artificiale, nuova di zecca, che prolunga la vecchia galleria Malaspina fino alla stazione Francia, dove arriviamo alle 10.35.
In stazione l’interscambio di viaggiatori non è notevole, ma l’impressione è che prevalga il flusso in discesa. Il convoglio riparte e, poco più avanti, si passa al doppio binario, impegnando un percorso a doppia S ed uno scambio in linea che, comunque, consente di mantenere la velocità intorno ai 60 km/h.
Alle 10.38 (un minuto di ritardo) siamo a San Lorenzo Colli; anche qui prevale il numero di passeggeri scesi, ed il nostro convoglio continua a viaggiare con pochissimi viaggiatori. Dopo un breve tratto in galleria, la linea torna allo scoperto, e perveniamo dopo aver percorso la trincea in salita, alla stazione La Malfa alle ore 10.40. Qui c’è movimento, quasi a sorpresa, con un leggero interscambio di viaggiatori che non ci aspettavamo. La fermata è frequentata a quest’ora, e ciò è un buon segno.
Alle 10.43 siamo alla fermata Cardillo-ZEN. Qui, praticamente, non avviene alcun movimento di passeggeri. Procedendo verso Tommaso Natale incrociamo in linea (è la prima volta) un treno in senso opposto; torniamo subito dopo in galleria. Arriviamo nella vecchia stazione, completamente rimodulata ed abbassata in trincea, alle 10.46, senza percepire grandi interscambi di viaggiatori in banchina.
Palermo Sferracavallo è una stazione del tutto nuova per il Passante. Vi giungiamo alle 10.50 dopo aver osservato il panorama spettacolare della propaggine settentrionale della città con il Monte Gallo sullo sfondo. In basso, rispetto alla linea, la cava Troia, un tempo profonda voragine, oggi interamente riempita proprio con il materiale proveniente dagli scavi effettuati lungo il Passante. La fermata, pur isolata, presenta alcuni passeggeri in banchina. Più avanti, nel tratto più spettacolare di questo tratto di linea a ridosso del mare, abbiamo modo di osservare una splendida scogliera prima di arrivare alle 10.55 a Isola delle Femmine. Non osserviamo movimento di passeggeri nella banchina del binario 3, in cui si è fermato il nostro Jazz.
Ripreso il viaggio, impegniamo la galleria che sottopassa l’abitato di Capaci, dove scorgiamo la banchina della futura fermata in corrispondenza di via Kennedy. Purtroppo per gli abitanti di Capaci, la loro stazione di riferimento rimane Carini-Torre Ciachea, dove giungiamo alle 10.59 (con ben tre minuti di anticipo) una volta usciti dalla galleria e scavalcati l’omonimo torrente e la SS 113. In linea abbiamo incrociato un altro treno in senso opposto. Dal treno notiamo operai al lavoro ed il parcheggio praticamente vuoto; qualcuno scende del treno.
Ripartiamo alle 11.02. Le tabelle del Rango indicano le velocità di 120/125/130, a ricordarci che non percorriamo certo una linea ad alta velocità. Prima di giungere a Carini, le indicazioni diventano 95/105/110.
Arriviamo a Carini alle 11.05, dove scendono dal treno altri passeggeri; adesso a bordo del treno ci sono circa 10 viaggiatori. Comprensibile essendo ora di morbida con l’aeroporto quasi chiuso per le pessime condizioni meteo.
Ripartiamo verso Punta Raisi, lungo un tracciato realizzato negli anni ’80. La successiva stazione di Piraineto presenta infatti strutture del tutto diverse da quelle che abbiamo osservato lungo tutto il tracciato fin qui percorso. Arriviamo alle 11.11, in perfetto orario, e troviamo, ferma al binario 3 un’automotrice ALn668 diretta a Trapani (ovviamente via Castelvetrano). Un unico passeggero si dirige verso quel treno, ed è un dipendente Trenitalia.
Ripartendo verso Punta Raisi, osserviamo l’ex fermata di Torre Orsa, ad oggi del tutto abbandonata. Giungiamo nella fermata dell’aeroporto alle ore 11.16, in perfetto orario; insieme a noi scendono una decina di viaggiatori. Sorprende sempre la bellezza di questa stazione, ampia e luminosa, ma soprattutto ben collegata con l’aerostazione, raggiungibile attraverso scale e ascensori. Una meraviglia se si pensa, ad esempio, al labirinto di saliscendi necessari per raggiungere la stazione di Roma Fiumicino dall’aeroporto.
Il nostro viaggio si conclude dopo 71 minuti, e con una biglietto di euro 5,90 abbiamo raggiunto comodamente l’aeroporto del capolugo siciliano, su un’infrastruttura che in questa prima fase offre 2 treni l’ora in ciascuna direzione.
Nella foto un ALe501 e ETR425 a Palermo Notarbartolo. In galleria altre immagini del viaggio
Palermo, 28 ottobre 2018 | Foto, Roberto Di Maria
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