MESSINA – Gentile Direttore ing. Giuseppe Marta, Le scrivo questa missiva perché desidero ringraziarla per le premurose risposte che, attraverso la Divisione Communication del gruppo FSI, fa pervenire ai media che risiedono nell’area dello Stretto di Messina ogni qualvolta che l’Associazione Ferrovie Siciliane con articoli o dichiarazioni evidenzia le criticità sul servizio svolto dalle navi traghetto di RFI che trasportano i treni per la continuità territoriale tra Sicilia e il Continente.
Apprezzo molto le sue puntuali precisazioni sulle nostre osservazioni, come quella che ha fatto pervenire ai media nel dicembre 2021 sulla nave Iginia e in particolare sulla nave Messina, la quale, come denunciavamo nell’articolo Stretto di Messina: navi RFI, il traghettamento dei treni nel 2021 come nel 1985 pubblicato sul blog dell’Associazione il 09/12/2021, a distanza di 10 mesi è tutt’ora ferma e inutilizzata.
Ancora una volta mi sento in dovere di intervenire per evidenziare che sullo Stretto di Messina è assolutamente indispensabile un servizio di traghettamento dei treni passeggeri che sia efficiente e funzionale, su navi moderne e prive di barriere architettoniche: per questa ragione alle sue spiegazioni la prego dal profondo del cuore di dare seguito a risposte concrete e con tempi veloci, perché alle porte del 2023 non è ammissibile che sullo Stretto di Messina la sua società RFI abbia ferme 4 navi ferroviarie su 5 per vari motivi (praticamente la quasi totalità della flotta) rischiando una paralisi in caso di guasto dell’unica nave in servizio. Inoltre, è noto al pubblico che per garantire il trasporto dei treni merci la sua società da settimane sta impiegando paradossalmente la nave traghetto Fata Morgana noleggiata dalla Bluferries, altre società del gruppo FSI, a fronte di una propria flotta di fatto paralizzata.
Ci chiediamo cosa succederebbe se la nave Iginia, l’unica attualmente operativa sullo Stretto di Messina ormai da settimane, si guastasse o ancora peggio fosse coinvolta in un nuovo incidente come quello avvenuto il 03/05/2022, episodio che per le riparazioni necessarie ha tenuto fermo il traghetto ferroviario per settimane: sarebbe una situazione paralizzante per il trasporto pubblico dell’intera regione Sicilia.
La invito a dare risposte concrete e con tempi certi a tutti quei viaggiatori che giornalmente utilizzano i treni InterCity e InterCityNotte da e per la Sicilia, poiché nel 2023 non è ammissibile che il servizio di traghettamento ferroviario, fondamentale infrastruttura per lo sviluppo sociale ed economico della nostra Sicilia, non sia all’altezza di un moderno paese civile europeo, sebbene ogni anno costi al contribuente parecchi milioni di euro.
Giovanni Russo, presidente Associazione Ferrovie Siciliane
In anteprima le invasature ferroviarie con le navi Logudoro, Iginia, Scilla e Messina
Messina, 12 ottobre 2022 | Foto, Giovanni Russo
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