Ferrovie dismesse, altro che treni storici! In Francia le rilanciano con tecnologie moderne
FRANCIA – Le ferrovie dismesse possono essere una risorsa per la futura mobilità in territori oggi isolati o mal collegati? Secondo chi scrive si, attraverso il loro recupero all’esercizio, almeno laddove ciò può rappresentare un reale vantaggio, potendosi prevedere un’utenza consistente.
Certamente, la soluzione non può essere quella adottata in Italia, dove si è preferito relegare questo patrimonio infrastrutturale, spesso in buone condizioni manutentive, esclusivamente al ruolo di “ferrovia turistica” prevedendo soltanto il transito di qualche treno storico l’anno.
In Francia, paese che è da sempre all’avanguardia nel settore ferroviario (primo paese, dopo il Giappone, ad adottare l’Alta Velocità con i TGV già nei lontani anni ’70 del secolo scorso) non sono di questo parere. Anzi, hanno previsto almeno tre soluzioni diverse per rilanciare le vecchie ferrovie chiuse al traffico come nuovi vettori di mobilità.
Oltralpe, i discendenti di Cartesio non hanno pensato soltanto al recupero delle ferrovie, ma anche a speciali convogli da utilizzare per ridurre i costi della loro riattivazione, attraverso soluzioni innovative consentite dalle tecnologie oggi disponibili.
Lo riferisce il sito www.tf1info.fr/transports/ (primo canale televisivo francese per ascolti) in un suo articolo recente, dove si legge che SNCF vuole mettere su rotaia tre nuovi piccoli treni regionali entro quattro anni per rilanciare le linee esistenti o fuori servizio.
IL FLEXY
Il treno più piccolo del progetto si chiama Flexy: si tratta di un veicolo capace di correre sui binari e sulla strada per accedere ai piccoli centri distanti dalle linee ferroviarie. Dal 2026 l’obiettivo è trasformare i vecchi passaggi a livello a basso costo, realizzando un sistema di passaggio dalla strada alla rotaia. Il sistema sarebbe dotato di un terminale a lato della strada per chiamare il Flexy che potrebbe in alcuni casi andare a prendere l’utente direttamente a casa.
Attualmente le regioni e la SNCF sono al lavoro per individuare le vecchie linee ferroviarie da bonificare, verificando che il passaggio dalla ferrovia alla strada sia tecnicamente realizzabile. I veicoli saranno dotati di una doppia ruota, sviluppata da Pierre-Edouard Sorel per Michelin.
“Quando giri la ruota, dentro ti accorgi che è una ruota doppia, con una parte in grado di rotolare sul binario. E questo non è mai stato fatto perché devi raggiungere lo stesso livello di comfort, rumorosità interna, sicurezza, che tu sia su rotaia o su strada”, spiega Sorel.
I TRENI LEGGERI
Un altro progetto SNCF è quello che prevede la trasformazione di alcuni vecchi treni TER (Transport express régional) in treni più adatti ai nostri tempi: innovativi “treni leggeri”, come li chiamano i tecnici francesi. Niente più motore diesel, ma alimentazione a batteria o a idrogeno. Ci sarà più spazio per le biciclette e la cabina di guida sarà posizionata in alto per lasciare maggior spazio ai passeggeri.
“È qualcosa di inaudito, che consentirà di abbassare i costi. Saremmo in una condizione in cui il macchinista potrebbe girarsi, avere una visuale di ogni lato del treno, disporre di sensori che gli consentano di viaggiare in assoluta sicurezza indipendentemente dalla direzione del treno”, afferma François Agoyer, direttore dell’innovazione tecnologica di SNCF.
IL TRAM DI CAMPAGNA
Per rivitalizzare anche le linee più piccole, lunghe meno di 100 chilometri, la SNCF propone un “tram di campagna“, un mezzo lungo soltanto tredici metri, con 30 posti a sedere e che può raggiungere un massimo di 100 km/h. Questo trenino sarà 100% elettrico a batteria ed avrà bisogno di un terminale per ricaricarsi in un massimo di tre-cinque minuti. “L’ambizione della SNCF è davvero quella di raddoppiare il numero di viaggi in treno nei prossimi dieci anni. Quindi le persone devono poter prendere le loro biciclette, avere treni più frequenti e meglio collegati con altri treni sulla rete ferroviaria”, afferma Carole Desnost, Direttore Tecnologie, Innovazione e Progetti di SNCF.
Come si comprende da queste brevi note, la SNCF vuole realizzare rapidamente questo enorme progetto. La circolazione dei primi prototipi in Francia è prevista a partire dal 2024 per il Flexy e dal 2025 per gli altri due treni, in modo che essi possano essere disponibili per i primi viaggiatori entro quattro o cinque anni.
In anteprima uno dei viadotti della ferrovia Alcantara – Randazzo
Motta Camastra, 09 giugno 2020 | Foto, Roberto Di Maria
© Riservato ogni diritto e utilizzo
Ferrovie Siciliane è un’Associazione indipendente che espone argomenti di mobilità e infrastrutture con dati e esperienze dirette. Non riceviamo finanziamenti pubblici o privati per la gestione di questo blog cosi come di tutte le attività culturali, didattiche e di tutela. Sostienici attraverso una donazione con PayPal. I contenuti presenti su questo sito web (a titolo puramente esemplificativo: testi, immagini, segni distintivi, file audio e video) non possono, né totalmente né in parte, essere riprodotti, trasferiti, caricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto espresso di Ferrovie Siciliane.
(721)