PALERMO – Il 12 Maggio 2010, si è svolto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo un seminario, organizzato dalla sezione locale del CIFI, nel quale si è fatto il punto sullo stato dei lavori della nuova rete tranviaria di Palermo e si è discusso su come l’opera si inserirà nel panorama trasportistico palermitano.
All’incontro sono intervenuti l’ing. Amoroso, direttore del dipartimento di Ingegneria dei Trasporti dell’Università, l’ing. Palazzolo, presidente della sezione di Palermo del CIFI, l’avv. Bellavista, presidente dell’AMAT, con i suoi collaboratori ing. Caminiti e ing. Pellerito incaricati rispettivamente alla direzione dei lavori e alla supervisione alla costruzione dei veicoli, inoltre sono intervenuti l’ing. Marconi in rappresentanza della società di progettazione Mosco & Associati e l’ing. Perilli in rappresentanza della società SIS impegnata nei lavori di costruzione della rete, infine il prof. Migliore, professore ordinario della Facoltà di Ingegneria, ha concluso i lavori.
Sin dal 1996, anno del concepimento del progetto tram, si è considerato questo come antagonista di un secondo progetto che prevedeva lo sviluppo di una rete di metropolitana: le discussioni che ne sono nate sono state in seguito superate non rinunciando a una delle due modalità ma prendendo coscienza della necessità della loro coesistenza in un sistema integrato di trasporti dove tram e metropolitana rivestono ruoli diversi.
La rete tranviaria è stata concepita per addurre utenza dalle periferie al centro e alla rete metropolitana, che verrà formata sia dal passante FS e dall’anello ferroviario Notarbartolo-Giachery-Notarbartolo sia dalla metropolitana leggera Mondello-Oreto.
Sono state individuate tre direttrici: Roccella-Stazione Centrale, Borgo Nuovo-Notarbartolo, CEP-Calatafimi, quest’ultima inizialmente prevista con capolinea a piazza Indipendenza poi spostato allo svincolo Calatafimi lungo la Circonvallazione sia per motivi finanziari che per l’inopportunità di restringere eccessivamente un’arteria come corso Calatafimi. Sempre per motivi finanziari si è rinunciati a costruire il tronco CEP-viale Michelangelo-piazza Einstein e si è preferito utilizzare un’unica linea in via Leonardo da Vinci anche per i tram provenienti dal CEP.
Una delle tre linee si snoderà in una zona completamente diversa di Palermo e non sarà collegata con le altre due, ciò ha reso necessaria la costruzione di due depositi, uno in via Leonardo da Vinci e uno in via Roccella. Per motivi di spazio quest’ultimo risulta molto più ampio e completo rispetto al primo: vi è la postazione per la verniciatura delle vettura e quella per la tornitura, inoltre vi è un loop interno che consente non solo una maggior mobilità interna delle vetture ma presto consentirà il preesercizio e l’addestramento dei tranvieri nonostante parte della linea ancora risulti da terminare.
E’ possibile immaginare che questo deposito possa essere utilizzato dai tram circolanti in tutta la rete e dunque è ipotizzabile un futuro collegamento tra le due linee della periferia occidentale, collegate al deoposito Leonardo da Vinci, con la linea della periferia sud, collegata al deposito Roccella. Tale collegamento potrebbe avvenire tramite un binario di servizio lungo via Basile e corso Tukory.
Come auspicato dal prof. Amoroso queste tre linee potrebbero essere solo l’inizio di un progetto tranviario più vasto, verrebbe dunque da pensare che questo collegamento potrebbe diventare qualcosa di più di un binario di servizio, e magari si potrebbe arrivare anche a piazza Indipendenza attraverso via re Ruggero completando il nodo intermodale presso la fermata Orleans del passante ferroviario.
Mentre a ovest si lavora al deposito Leonardo da Vinci a sud i lavori fervono lungo le strade e i binari sono già presenti da via Roccella a via Laudicina, l’ing. Perilli ha annunciato che a giorni verranno collaudati gli scambi al capolinea. Il deposito è a buon punto. Passerà ancora un po’ di tempo affinchè i lavori si spingano verso la Stazione Centrale presso la quale si realizzerà un’affascinante opera civile sul fiume Oreto che sostituirà l’attuale ponte.
Per quanto riguarda le vetture l’ing. Pellerito ha assicurato il prossimo arrivo a Palermo della prima delle undici vetture già pronte, di queste nove sono state già collaudate.
I tempi per vedere muovere il primo Bombardier sono legati alla ultimazione del deposito Roccella e alla possibilità di sfruttare il loop interno ancora da completare.
Andrea Bonaccorso
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